sabato 26 luglio 2008

Savona:Fiume Letimbro e le Ruspe Risparmiate

L’Ambientalismo isterico.
La foce del Letimbro è un’autentica cloaca, la vegetazione che invade l’alveo è ormai folta come quella di una campagna incolta.Tutto questo, per la colpevole incuria, o l’incapacità di cogliere la pericolosità di questa situazione.
Anche un bambino può immaginare ciò che potrebbe accadere, in caso di forti piogge prolungate sul bacino del torrente.
Anzi, è già successo, come tutti i savonesi ricordano certamente.
Eppure la voce del Comune di Savona, che si esprime attraverso il suo assessore all’ambiente, è perlomeno esilarante.
Se infatti, per un verso, egli dimentica del tutto il problema dell’urgentissima deforestazione del tratto finale dell’alveo, dall’altro si esibisce in una surreale ed ancora più allarmante spiegazione del perché non si possa liberare la foce, neppure dalla montagna di sabbia che l’ostruisce.
La ragione sarebbe quella di non inquinare la costa con tutte le porcherie del Letimbro , durante la stagione balneare.
Leggendo queste cose viene da pensare che fosse ubriaco il giornalista, quando ha raccolto le dichiarazioni dell’assessore!
Purtroppo però temo che non sia così e che l’incredibile, prolungata, incuria dell’amministrazione comunale di fronte a questo autentico pericolo sia – per così dire – strutturale.
Ancora una volta la vocazione di certi ambientalisti si dimostra incapace di cogliere i problemi veramente urgenti, in quanto attinenti alla sicurezza immediata delle persone e sui quali si può e si deve intervenire rapidamente ed efficacemente, mentre continua a trastullarsi in onanismi sulle catastrofi ambientali globali prossime-venture, già cento volte annunciate (da 40 anni a questa parte) e mai avvenute e sulle quali comunque poco, o nulla, potrebbe fare l’uomo.
Una domanda all’assessore: se alla foce non vi fosse la centralina dell’ARPAL, allora lui manderebbe le ruspe, perché in quel caso non si avrebbero i riscontri ufficiali dell’inquinamento provocato?
Una piccola nota finale: sia la vegetazione sia l’acquitrino avvelenato non si sono formati in questi ultimi giorni, ma perdurano da molto tempo, come già qualche esponente dell’opposizione comunale aveva ampiamente denunciato in passato.

Stella, 26 luglio 2008. Emilio Barlocco