Cari amici del sito,
a seguito delle elezioni provinciali del Giugno scorso un terremoto politico si è abbattuto sulla sinistra savonese.
La sinistra si sta, ormai da molte settimane, leccando le ferite.
Segretari politici che a seguito della sconfitta hanno rassegnato le dimissioni !
Altri che lo hanno fatto solo per finta !
Altri ancora che non hanno neanche preso in considerazione tale opportunità forti del fatto che personalmente non si erano candidati e quindi non responsabili della catastrofe elettorale subita dal loro partitinuzzo.
I più direttamente interessati alla catastrofe si stanno interrogando sulle ragioni di quel grande boato- tuono di sconfitta che sebbene annunciato da lampi, fulmini e saette non avevano previsto.
Oggi ancora si interrogano per vedere di chi è la colpa.
Quella congrega si è divisa in discussioni interminabili individuandone la colpa ora ai loro elettori ventenni, ora ai quarantenni, ora ai senatori.........di mio dico che la colpa è degli ottantenni.
Ne sono anche convinto perchè è dal DNA di quei vecchietti che da 60 anni si regge il modo di pensare ed agire di quella sinistra.
Si sono da sempre lanciati in celebrazioni antipopolari che avevano spazio solo nelle loro ideologie.
La loro ideologia veniva celebrata nei modi più visibili alla nostra gente che invece era assillata da altri problemi.
In Fornaci, per esempio, intitolavano un giardino Pubblico alla visibilità di uno stato notoriamente dittatoriale (Isola della Gioventù - Cuba).
Sempre in Fornaci intitolavano una strada ad una città sovietica simbolo del potere stalinista (Stalingrado).
In Legino piantavano nei Giardini Pubblici tre paletti di frassino in ricordo di sconosciuti, anche se eroici, comunisti sud-americani.
In poche parole i loro riferimenti sono sempre e comunque stati orientati ad una cultura per noi assente.
I savonesi ben sanno che Cuba ricorda da sempre un certo tipo di turismo e non di democrazia.
I savonesi ben sanno che la Città di Stalingrado era l'approvazione ufficiale per i 20 milioni di assassinii perpetrati dalla dittatura stalinista.
I savonesi non conoscono le persone celebrate con quei paletti di frassino nel parco Marabotto e si chiedono da sempre perchè invece la bimba di 13 anni savonese, fornacina Giuseppina Ghersi non venga neanche ricordata.
I Savonesi sanno dello stupro, delle violenze , della sua uccisione e di tutte le barbarie da lei subite.
Quelle di cui sopra sono solo alcune delle ragioni che hanno reso lontani quei politicanti dalla nostra gente.
Vogliono ricucire il rapporto con i cittadini?
Tre delibere possono essere un segnale di cambiamento......almeno per noi Fornacini, Leginesi e Zinolesi.
In caso contrario resteranno solo le chiacchiere.
Che il Cielo li illumini !
Vito Cafueri - SAVONA