martedì 24 gennaio 2012

ALTRO COMMENTO DI UOMO DI MARE

Vito
L'errore umano può anche accadere, anche se in questo caso è gravissimo, ma tutto il resto NO.
Una volta capita la gravità dell'accaduto, non si perdono minuti preziosi a cincischiarsi, mentre la nave si inclina.
E' stata una emergenza "alla napoletana" purtroppo che rovina l'immagine di tutti noi.
Un abbraccio.
Silvio R.

P.S. Credo che a Comandati che comandano navi passeggeri, oltre ai vari corsi professionali dovrebbero richiedere dei test psicoligici per verificare la loro attitudine al comando nei momenti critici, poichè per bravi che possiamo essere tutti noi , vi è chi non è in grado di sopportare mentalmente e psicologicamente situazioni straordinarie con la calma sufficiente

Inchino maledetto altro commento

Ciao, condivido. Staremo a vedere se mai si riuscirà a conoscere esattamente come sono andate le cose , ma la scintilla che ha fatto esplodere la tragedia è stata una soltanto, assolutamente certa : l'inchino era una pratica demenzialmente "abituale" , ma comunque a velocità ben più ridotta e non così ravvicinato alla costa. L'errore incomprensibile in base alle regole marinaresche più elementari ( e perciò imperdonabile) fatto dal comandante è stato quello di non rallentare preventivamente (andava a quasi 16 nodi al momento dell'impatto) e avvicinarsi a circa 300 metri dalla battigia (nave lunga 300 metri, larga 36, pescaggio di soli mt. 8,20 !!!!, chi se ne intende può ben immaginare quale possa essere la curva di evoluzione in accostata !!!). Tutte le altre considerazioni (gente varia in plancia, manovra non chiara successiva all'impatto, tardività nell'avvertire della gravità dei danni, abbandono della nave prima della completa evacuazione, responsabilità (eventuali?) della Compagnia nel dare disposizioni di emergenza, etc. sono delle aggravanti. Tra l'altro : come mai la nave già prima di incagliarsi era sbandata a dritta, mentre la falla era a sinistra ? E l'assistenza all'abbandono nave affidata al personale di camera e cucina?? E le lingue parlate da detto personale , slavi, filippini, centroamericani, italiani, romeni, etc. etc. ?? (hai voglia a dire che tutti parlavano inglese - a che livello?- , ma nel caos del panico succede come alla Torre di Babele. E hai visto la grandezza dell'aletta (una vere e propria ala di aeroplano) stabilizzatrice ? Se non funzionano quelle, mi sa che la stabilità delle navi da crociera sia gravemente compromessa. Per non parlare dell'altezza spropositata dell'opera morta, dei sistemi tradizionali di abbandono nave che sulle navi da crociera paiono decisamente inadeguati al numero spropositato di persone da evacuare ... e altro ancora, che chi sa di mare ben può intuire. E epr finire : quali sono i criteri con cui le compagnie come Costa, Caribbean, MSC, etc. valutano l'idoneità al comando ?? Tengono conto , oltre che della preparazione tecnica, della "serietà professionale" dell'individuo, della sua affidabilità, del suo profilo psicologico?? Purtroppo, in tutti i campi, siamo tristemente abituati a vedere privilegiata l'apparenza alla sostanza. Solo che quando si tratta di navi ci sono in ballo non soltanto il valore dei beni, ma purtroppo anche migliaia di vite umane : qualcuno ne terrà conto??

Ciao, scusa lo sfogo. Angelo Bergero

Inchino Maledetto un commento

Caro Vito Cafueri,
Ho letto il Blog e quel che dici è giustissimo.Io sono stato moltissime volte sul ponte ed in macchina,anche in manovra,coi ragazzi del Nautico, ma eravamo autorizzati dalla Compagnia, che però aveva proibito le visite del ponte ai passeggeri un tempo concesse, ed inoltre aveva prescritto ultimamente anche la chiusura porte stagne in navigazione. La presenza sul ponte nel.
caso della Concordia , per giunta, in manovra rischiosa, di persone estranee non è pertanto scusabile. Sul ponte della grande cruise Costa, oltre al Comandante e il Secondo, che dovevano sorvegliare, dovevano esserci anche i due ufficiali della seconda guardia ( un primo ed un secondo sulle navi Costa ), non so bene cosa facessero...
Data la grandezza falla e l'arresto macchine per i locali macchine allagati ( è una diesel elettrica, e probabilmente funzionava solo il diesel alternatore emergenza), la cosa più urgente era di sbarcare i passeggeri, perche il guasto non era rimediabile, prima che affondasse.
Io ho un sito su Face Book "Giorgio Paolo Prefumo" con un cinquantina collegati , quasi tutti ex allievi Nautici, con commenti salati ( anche miei ovviamente ).
Cordiali saluti.
Giorgio PREFUMO

domenica 22 gennaio 2012

Francesco SCHETTINO -maledetto INCHINO


Da: "Vito.Cafueri"
A:
Oggetto: Francesco SCHETTINO e quel maledetto INCHINO !
Data: domenica 22 gennaio 2012 18.27

Con questo mio intervento rispondo ai tanti Savonesi che ogni giorno chiedono il mio pensiero circa il comportamento di quel certo Comandante Francesco SCHETTINO.
Cari amici quell'uomo non è identificabile né tra gli Ufficiali della Marina Mercantile Italiana e tantomeno tra I Comandanti della stessa
La nostra gloriosa Marina mercantile nulla ha a che spartire con quell'indegno Uomo di Mare.
Nessuno e quando dico nessuno, nessuno dei nostri COMANDANTI si sarebbe azzardato a fare un inchino del genere.
Noi della Associazione LEON PANCALDI non amiamo essere identificati come colleghi di un essere che non ha osservato le più semplici regole della Marineria che vietano concedere ospitalità sul ponte di comando a visitatori e visitatrici che distraggono così la attenzione dalla sicurezza per la navigazione dell'. equipaggio e per le migliaia di passeggeri,
Noi della Associazione LEON PANCALDI di Savona dedichiamo in navigazione i nostri inchini solamente al mare con il solo e unico scopo di cercare di accattivarci l'impatto dei suoi marosi sugli scafi della nostre navi per la sicurezza dei nostri equipaggi, dei nostri passeggeri, del nostro carico e delle nostre navi.
Qui in Savona abbiamo imparato ad amare le navi della COSTA CROCIERE e ad esse abbiamo da sempre dedicato l' attracco più vicino al cuore della nostra Città ad una ventina di metri dalla nostra Torretta.
A tutti i Comandanti della COSTA CROCIERE abbiamo offerto la presenza di un marinaio in bronzo che con le braccia alzate offre una lampada invitando quelle navi ad accostare in tutta tranquillità.
Noi Savonesi le tragedie in mare le viviamo veramente. Questa ultima ci ha frastornato.....e noi dell' A.L.. non la perdoniamo
Forse ci penserà il Cielo.

Vito CAFUERI C.L.C. - Savona

venerdì 13 gennaio 2012

m/n "tito campanella"Era il 13 del mese di Gennaio dell'anno 1984 quando la m/n "TITO CAMPANELLA" del Compartimento marittimo di Savona si accingeva








Era il 13 del mese di Gennaio dell'anno 1984 quando la m/n "TITO CAMPANELLA" del Compartimento marittimo di Savona si accingeva ad attraversare il Golfo di Biscaglia che in quella data invernale si mostrava in tutta la sua cattiveria.
Il TITO CAMPANELLA era pronto a quella battaglia, i suoi uomini con le menti rivolte alle proprie famiglie pensavano agli affetti lontani , alle ultime feste Natalizie da poco trascorse , al desiderio di riabbracciare i propri cari, alle loro case al loro mondo di padri, di mariti, di Savonesi.
Quel mare invece si impegnava nella più ignobile delle azioni.
Il mare che in dialetto Savonese si chiama "U Mo" si presentava in tutto il suo Male.
Quando si concluse quella impari lotta?
Chi fu tra quegli uomini a cedere per primo ?
Quale l'ultimo ?
Noi dell' ALP (Associazione Leon Pancaldo) di Savona siamo a, distanza di anni e per sempre ,legati a quei nostri Concittadini e non possiamo dimenticarli.
Quella tragedia che noi paragoniamo sullo stesso piano della tragedia accaduta a Marcinelle e alla tragedia di Vermicino perché in esse abbiamo vissuto le stesse angosce, la ricordiamo il 15 di Gennaio alle ore 1000 con una SS Messa in quella Chiesa di San Raffaele al Porto di Savona .
Per la prima volta sarà assente Il nostro ed il Loro Padre spirituale Don GENTA che li accoglieva quando al rientro dal lavoro presso l'allestimento della loro nave ormeggiata ai Cantieri Campanella del lungomare Matteotti raggiungevano la "STELLA MARIS"
Noi ci saremo e con noi il Comune di Savona che , con una targa in ceramica , ne commemorerà il ricordo.
Che i Savonesi sappiano .

Vito Cafueri (C.L.C.) SAVONA